Credo fermamente che la psicoterapia sia un viaggio condiviso, un percorso di crescita reso possibile dalla relazione unica che si instaura tra analista e paziente. La mia formazione psicodinamica ad indirizzo psicoanalitico fonda le sue radici nel pensiero di Erich Fromm, partendo quindi dalla consapevolezza che l'elemento centrale nella terapia non sia la tecnica, ma l'analista stesso.
Per questo motivo, il mio impegno è quello di una formazione continua, che mi permetta di entrare in connessione profonda con ogni paziente, comprendendone il mondo interiore e offrendo gli strumenti necessari per una maggiore consapevolezza. Non si tratta di cambiare il mondo del paziente, ma di vederlo assieme da nuove prospettive, liberandosi da pregiudizi e critiche che possono ostacolarne la comprensione.
Spesso mi viene chiesto quali disturbi tratto e se sono specializzata in un ambito specifico. La formazione su dinamiche e disturbi specifici è senza dubbio fondamentale per comprendere le sfide che i pazienti possono affrontare. Tuttavia, credo fermamente che l'elemento centrale della psicoterapia sia occuparsi della persona nella sua interezza, al di là di qualsiasi etichetta diagnostica.
L'approccio psicodinamico che seguo pone l'accento sull'esplorazione del mondo interno del paziente, delle sue emozioni, pensieri e vissuti. Attraverso l'ascolto attento e l'analisi delle dinamiche inconsce, si crea uno spazio sicuro dove la persona può sentirsi compresa e accolta, al di là di qualsiasi giudizio.
La psicoterapia non si limita a trattare i sintomi, ma mira a promuovere una maggiore consapevolezza di sé e delle proprie modalità relazionali, favorendo un cambiamento profondo e duraturo.
Che si tratti di ansia, depressione, disturbi di personalità o altre difficoltà emotive, il mio obiettivo è accompagnare ogni paziente in un percorso di crescita e scoperta, valorizzando la sua unicità e aiutandolo a trovare le proprie risorse interne per affrontare le sfide della vita.
Il mio lavoro inizia con un ciclo di tre sedute, durante le quali sia io che il paziente abbiamo l'opportunità di valutare se possiamo intraprendere insieme un percorso terapeutico. Questo approccio è fondamentale per diverse ragioni.
In primo luogo, come terapeuti, siamo specializzati in determinate aree e approcci, ma non possiamo essere esperti in tutto. Quando ci rendiamo conto che un paziente necessita di competenze specifiche o di un diverso punto di vista teorico, è nostro dovere indirizzarlo verso colleghi più adatti alle sue esigenze.
In secondo luogo, e non meno importante, la psicoterapia è un viaggio condiviso, e la scelta del compagno di viaggio è cruciale. Come afferma Aaron, "la terapia consiste in due momenti che si incontrano". Non tutti gli analisti sono adatti a tutti i pazienti, e questo va oltre le tecniche o le scuole di formazione. Si tratta di trovare una sintonia, un'empatia che permetta di costruire una relazione terapeutica solida ed efficace.
Queste tre sedute iniziali rappresentano quindi un momento di conoscenza reciproca, in cui valutare se esiste la giusta connessione per intraprendere insieme un percorso di crescita e cambiamento.